Questa è una storia semplice e felice, come le tante di coloro che fortunatamente incappano subito nei medici "giusti" e nel vero metodo Ponseti.
Ciao a tutti! Mi chiamo Cristina ed è un po' che faccio parte del gruppo Piede torto congenito metodo Ponseti e che vi leggo, ma non ho mai avuto il tempo per raccontare la storia del piedino del mio Jacopo.
Jacopo ha due anni compiuti da poco ed è nato con il piede sinistro torto (terzo grado della scala Pirani).
L'abbiamo scoperto alla nascita, per cui non abbiamo avuto modo di informarci prima sulla patologia... a dire il vero non ne sapevamo proprio nulla.
Pensate che al momento della nascita nessuno l'ha notato! Io il giorno dopo ho notato il piedino un po' storto, ho chiesto alla pediatra di turno in reparto, e lei mi ha detto che in effetti se ne era accorta, ma che poteva essere semplicemente un problema di postura per la posizione che il bambino aveva nella pancia, per cui aveva già chiesto all'ortopedico di riferimento di visitare il bambino il giorno successivo, per sciogliere ogni dubbio.
Quindi a soli due giorni di vita Jacopo è stato visitato dal dottor Monforte, il quale ha confermato la diagnosi di piede torto e ci ha spiegato tutto quanto c'è da sapere su questa patologia, con grande disponibilità.Ci ha tranquillizzati illustrandoci i risultati che vengono raggiunti con il metodo Ponseti in poco tempo e senza interventi invasivi, e dopo una settimana Jacopo aveva già messo il primo gesso.
Nella foga del momento non abbiamo pensato ad "immortalare" il piedino, per cui purtroppo non abbiamo foto del piede torto alla nascita. Ma l'importante è che ora ne abbiamo tante in cui sgambetta con i piedi perfetti!
Per correggere il piedino sono bastati solo quattro gessetti settimanali. In quel mesetto siamo riusciti anche a lavare il bambino: avvolgevamo il gesso in un sacchetto e gli tenevamo la gambina lontana dall'acqua.
Una volta corretto il piede, Jacopo ha iniziato a mettere il tutore. Devo dire che si è abituato da subito: lo ricordo tranquillo sulla sdraietta che dava colpi con entrambe le gambe e si dondolava da solo! Abbiamo avuto solamente un po' di problemi verso l'anno quando si svegliava di continuo per i denti, e svegliandosi infastidito per altri motivi non voleva più tenere il tutore. Ora glielo mettiamo quando è già addormentato e se non ha problemi di altro genere lo tollera abbastanza bene.
Il tendine però è rimasto un po' corto, e per questo a 5 mesi il dottor Monforte ha eseguito la tenotomia percutanea, una incisione non invasiva del tendine.
Quando ha tolto il gesso, abbiamo iniziato a scalare le ore di tutore (solo i primi mesi l'ha portato 23 ore al giorno) e a 9 mesi già lo portava durante il riposo (circa 12 ore).
In questo modo ha potuto imparare normalmente a gattonare a 8 mesi e a camminare a 13 mesi, anche prima del fratello più grande che non era nato con il ptc.
Da luglio dello scorso anno Jacopo ha il controllo ogni 6 mesi e fortunatamente l'esito della visita con il dottor Monforte è sempre stato positivo. Ora che ha due anni, nessuno guardandolo camminare e correre direbbe che sia nato con un piedino "birichino"!
Nella sfortuna ci riteniamo fortunati di essere capitati nelle mani giuste da subito e di non aver sprecato dei mesi inutilmente.Se fosse nato in altri ospedali, anche qui a Milano, non so come sarebbe finita.
Tempo fa ho portato Jacopo al pronto soccorso di un importante ospedale della città per la varicella, e i pediatri che lo hanno visto con il tutore si chiedevano cosa mai fosse quello "strano strumento di tortura". Dopo aver spiegato che cos'era il metodo Ponseti e che è il più efficace per la cura del piede torto, ho chiesto che cosa mai facessero loro ai bimbi nati con il ptc!
Ma anche la pediatra del consultorio vaccinale, che di bimbi ne vede tanti, mi ha chiesto incuriosita a che cosa servisse il tutore! Chiaro che mi sento fortunata di aver partorito al Buzzi e di aver risolto il problema presto e senza particolari disagi.
Il mio pensiero va a tutti i bimbi che loro malgrado non hanno avuto la stessa fortuna di Jacopo e che a due anni e anche di più sono ancora travagliati. Un augurio particolare ai genitori di trovare quanto prima la strada migliore per curare i loro bambini, per vederli correre sui loro piedini dritti e finalmente corretti.
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