Titty, madre di Giuseppe e figlia di nonno Matteo, fondatore del gruppo di yahoo piede_torto_possibili_terapie, ha vissuto una bellissima esperienza conoscendo di persona il dottor Ignacio Ponseti. E' stato proprio lui a curare il suo piccolo Giuseppe, dopo mesi di grandi sofferenze a causa di un medico di Roma, sedicente esperto nel metodo Ponseti.
Ecco Giuseppe, dopo le disastrose "cure" in Italia,
Ecco Giuseppe, dopo le disastrose "cure" in Italia,
ed eccolo finalmente che cammina, con i piedi meravigliosamente corretti dal dottor Ponseti.
In questa lettera la toccante testimonianza di Titty:
Anagraficamente Giuseppe è nato il 07 luglio 2005 e, probabilmente, per tutta la vita chi lo circonda gli farà quel giorno gli auguri di Buon Compleanno… ma c’è un piccolo segreto tra me e lui: per me il mio bambino è nato il 14 Novembre 2005, quel giorno straordinario in cui abbiamo incontrato il Dott. Ponseti.
I quattro mesi precedenti sono stati un incubo, un orrendo sogno da cui non riuscivo a svegliarmi. Ogni genitore che ha immaginato per il suo bambino il meglio, la felicità e la migliore delle vite possibili, sa perfettamente cosa si prova di fronte all’agghiacciante quanto improvvisa realtà di un figlio che ha un problema.
E’ come essere all’improvviso di fronte ad un vicolo cieco: chi ti sta intorno cerca di rassicurarti ma dentro ti te sai che ti stanno mentendo…vorresti tanto credere che tutto andrà a posto ma, in fondo, in un solo istante, immagini tutta la sua vita futura, le difficoltà a cui andrà incontro e la paura diventa terrore.
E’ inutile raccontarvi il nostro infinito peregrinare per l’Italia, le lotte continue contro i gessi che scivolavano, il medico che si faceva sempre più evasivo, quel maledetto foglio che ti fanno firmare prima dell’intervento con tutte le cose terribili scritte nero su bianco che potrebbero capitargli, l’istante spaventoso in cui lo hanno portato via in una barella tre volte più grande di lui con lo sguardo fiducioso e allegro a cercare i miei occhi, il leggere di nascosto la cartella clinica e capire che il medico, che in principio si era dimostrato così sicuro, non sa più che pesci prendere.
Si può dimenticare tutto, ma non l’aver visto tuo figlio che soffre mentre qualcuno ti dice che è normale e che dopo non ricorderà più nulla. Mai, durante quegli orribili quattro mesi mi sono goduta il mio bambino e mai, mai, anche nei momenti migliori, quando i piedini sembravano migliorare e quando la speranza cerca di vincere la paura, mai ho avuto la certezza che il mio bambino sarebbe stato come gli altri. In fondo al cuore, anche quando non lo dimostravo, sapevo che questa maledetta storia non sarebbe mai finita, che i suoi piedini gli avrebbero dato per sempre dolore invece della felicità che avevo sognato per lui.
E poi, quasi in un baleno, dopo l’ennesimo dolore inflitto a mio figlio, grazie alla serenità di mio padre, al sostegno incondizionato di mio marito, alle bellissime e convincenti parole di Francesca, mamma di una bambina che era stata curata dal dott. Ponseti, dopo un viaggio allucinante, vincendo la paura dell’aereo e di una lingua che conoscevo superficialmente, mi sono ritrovata nello studio della persona più straordinaria che abbia mai conosciuto.
Non mi dilungherò sugli incredibili risultati clinici, raggiunti e documentati, dal Dott. Ponseti, né sulla valenza scientifica, a mio giudizio, incontestabile, del suo metodo, né sulla stima incondizionata di cui gode da parte di chiunque lo conosca. Voglio solo dirvi qual è stato l’impatto emotivo del mio incontro con lui.
Dopo aver visitato il mio bambino, dopo averlo preso in braccio ed averlo guardato negli occhi con una dolcezza indescrivibile, dopo averlo tranquillizzato ed aver parlato con lui mi ha guardato e, con la massima semplicità e sicurezza, ha risposto a tutte le mie domande.
Nonostante la mia scarsa conoscenza della lingua, un po’ in Inglese, un po’ in Spagnolo ed un po’ in Italiano ha fatto in modo che io non perdessi una sola delle sue parole.
Ed è stato in quel preciso istante che mio figlio è nato, è stato in quel colloquio, in quel semplicissimo studio a migliaia di chilometri da casa, che, per la prima volta, ho saputo con matematica ed istintiva certezza che mio figlio avrebbe camminato, corso, giocato, saltato come tutti gli altri.
Non sono state solo le sue parole a giungermi in fondo al cuore, ma il suo sguardo, il modo con cui ha toccato i piedini di Giuseppe: lo faceva con la stessa naturalezza con cui noi respiriamo, e le sue mani, cariche dell’impronta di mille altri piedini di bambini che ora sono adulti, avevano il tocco magico di chi ha dedicato una vita intera ad un solo sogno: guarire i suoi piccoli e lasciarli camminare sereni per il mondo.
Nei giorni successivi è stato un susseguirsi di miracoli e gioia allo stato puro: dalla inaspettata telefonata di quello straordinario Medico la sera dell’applicazione del primo gessetto in cui voleva sapere come stesse Giuseppe, alle sue parole quando mi scusavo di non conoscere bene l’inglese e lui mi rispondeva :”Mi scuso io per non conoscere l’Italiano”, al suo invito a mangiare una pizza insieme in una magica serata con 20 gradi sotto zero, all’incredulità davanti ai piedini di Giuseppe durante la rimozione del primo gessetto (cinque giorni dopo il nostro arrivo ad Iowa City): eravamo arrivati con due piedi completamente equini, vari, rigidi e senza alcuna forma e ci ritrovavamo a guardare due piedini perfettamente a 90 gradi, dritti, incredibilmente belli.
Mio marito, quando tramite computer gli abbiamo mandato le foto, non voleva credere che fossero quelli i piedi di suo figlio. Ho dovuto faticare per convincerlo.
Ed ogni incontro con il Dott. Ponseti mi confermava in quella prima certezza, istintiva, che mi aveva colto come un pugno allo stomaco la prima volta che avevo parlato con lui:
MIO FIGLIO SAREBBE GUARITO COMPLETAMENTE, NON AVREBBE MAI PIU’ SOFFERTO PER COLPA DEI SUOI PIEDI, SAREBBE ENTRATO NEL MONDO SULLE SUE GAMBE E SENZA INCERTEZZE.
Sono bastati 3 gessi per fare questo MIRACOLO, sono bastati 21 giorni per farmi superare tutte le angosce e le paure e, in quella città straordinaria e accogliente, per la prima volta, ho smesso di guardare i suoi piedini prima di ogni altra cosa.
Di tutto questo è stato capace quest’uomo straordinario con la sua serenità, con la sua saggezza, con la sua enorme professionalità ma, soprattutto, con l’amore infinito che guida le sue mani.
Poi, ad Ottobre del 2006 durante il Simposio dedicato al suo metodo, quando erano riuniti intorno a lui medici di tutto il mondo e, soprattutto, bambini di tutte le età (da 0 a 50 anni), ho capito che l’amore che avevo visto nei suoi occhi quando ha curato il mio bambino era quello che aveva, ha e continuerà a dedicare ad ogni piccolo paziente. E quell’amore nato da questo incredibile uomo, come un circolo magico, ripartiva dagli occhi di ogni bambino da lui curato, da ogni genitore che ha visto suo figlio restituito ad una vita serena, da ogni medico a cui aveva insegnato il suo metodo o che aveva solo sentito parlare di lui e tutti loro lo cercavano per una parola, una carezza, una pacca sulle spalle, un incoraggiamento. In quelle interminabili e faticose giornate non ha dimenticato di abbracciare uno solo dei suoi bambini e tutti gli andavano intorno per dirgli “GRAZIE”
Credetemi, non ho mai visto una cosa del genere nei confronti di un Dottore, mai mi è stato più chiaro cosa la Medicina dovrebbe essere:
passione, impegno, volontà instancabile ma, più di tutto, amore per i pazienti, soprattutto quando sono bambini innocenti.
Scusatemi, ma mi permetto di fare quello che mio padre non ha mai voluto fare: sostenere che il metodo Ponseti è il migliore di tutti. Non sono un medico e non è da un punto di vista clinico che ve lo dico. Ma ritengo che i più grandi risultati scientifici, le più grandi conquiste mediche possano e debbano necessariamente sgorgare da un’unica ed imprescindibile fonte:
LA PASSIONE PER IL PROPRIO LAVORO E L’AMORE PER I PROPRI PAZIENTI.
Un uomo che a 93 anni ha ancora un’energia straordinaria dentro, che lavora 8-9 ore al giorno, che risponde a tutte e proprio tutte le e-mail che arrivano da OGNI PARTE DEL MONDO anche quando non si tratta di suoi pazienti, che non si stanca mai di ripensare al suo metodo per riapplicarlo con immensa pazienza ed umiltà ad ogni singolo bambino facendo tutti gli aggiustamenti necessari, senza mai stravolgere il protocollo in cui crede, un uomo che genera in tutti quelli che hanno avuto la fortuna di incontrarlo le stesse straordinarie emozioni, DEVE aver raggiunto il migliore dei risultati.
La scienza premia solo uomini così eccezionali e li consegna alla storia. Sono certa che, per quanto riguarda i Piedi Torti, il suo genio sarà presto riconosciuto adesso che Internet ha dato le ali ai suoi INDISCUTIBILI risultati, facendo loro fare il giro del mondo.
Considero il fatto di averlo conosciuto un privilegio ed un onore e credo che se tanti medici riuscissero a seguire il suo incredibile esempio, invece che l’interesse economico o i riconoscimenti accademici, nessuno di noi si troverebbe in questo gruppo a raccontare di delusioni e sofferenze.
Se volete una conferma che quello che vi sto dicendo non sono solo parole dettate dall’istinto di madre, andate sul gruppo americano “nosurgery4clubfoot” e leggerete le stesse frasi pronunciate dai genitori di tutti i bambini da lui curati. A tutti è riuscito a regalare la stessa felicità che ha dato a me ed alla mia famiglia.
Spero di essere riuscita a comunicarvi l’immensa gioia che ho dentro quando guardo la foto del Dott. Ponseti con il mio bambino in braccio che troneggia nel mio soggiorno. Lui fa ormai parte della mia famiglia e, ogni volta che vedo Giuseppe correre, camminare e saltare senza che sia possibile indovinare come erano i suoi piedini alla nascita, ringrazio la sorte per avermi dato la forza di partire e la fortuna di incontrare IGNACIO PONSETI.
Grazie ed in bocca a lupo a tutti.
Titty
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