15/02/12

COME LAVARE IL BAMBINO CON IL GESSO e altri consigli utili



Alcuni consigli per gestire i gessetti previsti dal metodo Ponseti (gessi di correzione e gesso post-tenotomia).


DURANTE L'APPLICAZIONE

Portate con voi il ciuccio, il biberon o il giocattolo preferito per distrarlo durante l'applicazione. Se i gessi sono applicati in modo corretto non sono assolutamente dolorosi, per cui per calmare il bambino è sufficiente un po' di latte o il ciuccio. Pensate che alcuni addirittura dormono! (Se il bimbo invece urla di dolore, il metodo non è applicato correttamente ed è bene rivolgersi ad un medico più esperto.)



AL CAMBIO DEL GESSO

La rimozione del gesso deve essere fatta in ospedale, poco prima della nuova applicazione, per evitare di perdere la correzione ottenuta.

Ponseti raccomanda di non usare la sega circolare per rimuovere il gesso, dato che può spaventare il bambino ed anche ferirne la pelle sensibile (non sono in pochi a riferire di un puro terrore del bambino, ma anche dei genitori, e addirittura di lesioni che hanno lasciato cicatrici permanenti). Chiedete sempre che il gesso venga ammorbidito con acqua calda e rimosso con l'apposito coltello!

Nel caso di gessi in vetroresina il problema non c'è, perché  la rimozione è molto semplice e i genitori possono facilmente bagnarli e srotolarli da soli in ospedale.

Portatevi un asciugamano e il detergente preferito per lavare la gambina al bambino (ottimo il sapone di aleppo in panetto, che si sciacqua velocemente e non secca la pelle, ma va bene qualsiasi sapone delicato), e una crema idratante o all'ossido di zinco per la pelle secca e arrossata (io ho usato la crema protettiva Weleda, che non impiastriccia; buona anche la Prep e il Vea Olio).


A CASA

Inizialmente il bambino potrebbe essere infastidito dal gesso, soprattutto da quello tradizionale (il gesso in vetroresina è più leggero), ma dopo poche ore generalmente si abitua ed appare tranquillo. Nel frattempo cercate di distrarre il bambino giocando, cantando, dandogli da mangiare o facendo qualcosa che gli piaccia.
Fate giocare il bambino (se grandicello) e lasciategli fare tutto quello che gli piace, senza preoccuparvi di rovinare o sporcare i gessi, perché sono resistenti.

Controllate frequentemente la circolazione del sangue, il colorito e la temperatura dei piedini del bambino, che devono essere caldi e del colore consueto; pizzicate le dita: diventeranno bianche e poi subito rosa se il flusso di sangue è buono.


CONTATTATE IL DOTTORE O ANDATE AL PRONTO SOCCORSO SE:
 
  • le dita non ritornano al loro colore naturale, sono gonfie, fredde, bianche o viola o blu; se le ingessature sono troppo strette andate al pronto soccorso per farle rimuovere;
  • la pelle ai bordi delle ingessature è molto arrossata, dolorante o irritata;
  • l'ingessatura si è rotta o si è bagnata e non è più rigida;
  • esce cattivo odore o liquido dall'interno dell'ingessatura;
  • il gesso tende a sfilarsi;
  • non si vedono le dita dei piedi: in questo caso chiamate immediatamente il dottore;
  • il bambino ha la temperatura uguale o superiore a 38.5, senza un motivo plausibile (ad esempio un'influenza).

Mentre il bambino riposa, mettete sotto il ginocchio un cuscino o un pupazzo, di modo che la gamba rimanga sollevata e non ci sia eccessiva pressione sui talloni (questi devono rimanere fuori dal cuscino). Per evitare che si muovesse durante la notte, io assicuravo il pupazzo al gesso con un elastico per capelli (lo facevo passare intorno al collo del pupazzo e al gesso).

Evitate di bagnare le ingessature: per lavarle basta strofinarle o passarle velocemente con un panno appena umido.

In inverno, per tenere i piedini al caldo si possono indossare dei calzini. Questi sono utili anche per mantenere puliti i gessi e fermare eventuali fuoriuscite dal pannolino. Io usavo un mio calzino, con il tallone al posto del ginocchio del bambino.
Cercate di usare dei buoni pannolini. In genere sono consigliati gli usa e getta, ma come vedete nella foto io ho usato anche i lavabili, che al giorno d'oggi sono fatti anche a mutandina, con gli elastici sulle gambe, e tengono abbastanza bene.


Al cambio del pannolino si possono proteggere i gessi anche con sacchetti di plastica o coperture impermeabili (vedi oltre per lavare il bambino), per evitare di sporcarli di pipì.

Come abbigliamento, vanno bene i pantaloni morbidi (tipo maglina) senza piedi.




LAVARE IL BIMBO

Per ovvi motivi non è possibile fare il bagnetto al bambino mentre indossa il gesso. Questo in genere spiace ai genitori, ma per fortuna il bambino deve rinunciare a questo piacere solo per poche settimane.

Per lavare il bambino con il gesso ci sono diverse possibilità:

  • nel Manuale pratico del metodo Ponseti si consiglia di stendere il bambino su un asciugamano, di insaponarsi le mani, strofinare tutto il corpo del bambino e risciacquarlo delicatamente con un panno, senza bagnare il gesso;
  • si può usare una spugnetta per insaponare e sciacquare il bambino;
  • è utile mettere il bambino su una seggiolina per il bagno, senza vaschetta;
  • si può coprire il gesso con un sacchetto di plastica (ad esempio la busta dei surgelati), chiuso in alto con un elastico per capelli o ricoperto con un calzino da donna (l'elastico del calzino chiude il sacchetto sopra il bordo del gesso); per sicurezza si può inserire dell'ovatta o coprire il bordo superiore con una striscia di pellicola per alimenti;
  • si può fabbricare una copertura con stoffa impermeabile, chiusa da un elastico regolabile (Antonio ha commissionato ad una sarta due cilindri in Cinz, una stoffa con interno impermeabile; la suocera di Patrizia ha costruito due sacchetti riciclando un K-Way e due fermaelastici di una vecchia tuta);
  • molti fanno così: mettono il bambino sulla seggiolina per il bagno, un genitore tiene alzato il gesso protetto da una copertura, l'altro con la doccetta lava il resto del corpo; se il gesso è ben protetto si riesce anche da soli, senza tenere continuamente sollevata la gamba;
  • se il gesso si dovesse inumidire leggermente nel togliere la copertura, si può asciugare subito con il phon.


BIMBI GRANDI

Può capitare che anche bimbi grandicelli debbano mettere i gessi, perché mal curati con altri metodi o varianti scorrette del Ponseti, perché hanno una recidiva o devono fare interventi chirurgici.

La principale preoccupazione dei genitori in genere è questa: come reagirà mio figlio al gesso? È così vivace! Non sta mai fermo!

In realtà non è il caso di preoccuparsi eccessivamente, perché i bambini hanno grande spirito di adattamento e ci stupiscono gattonando, camminando, ballando e perfino correndo, con i gessi!
Qui potete vedere un bimbo di 5 anni che gattona e cammina con i gessi alti dopo l'operazione di transfer tibiale.

Non bisogna nemmeno preoccuparsi se il bambino, una volta rimosso il gesso, ha paura ad appoggiare il piede e zoppica: può essere necessaria anche una ventina di giorni per riabituarsi e tornare alla piena funzionalità.

Comunque in genere non ci sono problemi a svolgere la normale attività fisica.






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